Uto Ughi e Bruno Canino
“dal barocco al novecento attraverso l’europa”
Il programma proposto da Uto Ughi e Bruno Canino spazia cronologicamente dal barocco al Novecento, passando per il tardo Romanticismo, ma spazia anche geograficamente, toccando Italia, Germania, Russia, Spagna e Francia. Vediamo qualche dettaglio: il primo brano, la Ciaccona di Vitali, è in realtà un brano attribuito al compositore Tommaso Antonio Vitali (contemporaneo di Bach) e pubblicata nell’Ottocento dal violinista Ferdinand David, che ne curò anche la realizzazione del basso continuo per pianoforte: spesso Uto Ughi ama aprire i suoi recital con questa pagina suggestiva. Segue un caposaldo della letteratura, l’ultima delle tre Sonate composte da Brahms per violino e pianoforte. Dopo l’intervallo, una breve pagina di Čajkowskij precede la Suite popolare spagnola di Manuel de Falla, prima di concludere con un celebre pezzo di Saint-Saëns, caro a molti virtuosi. Il duo Ughi-Canino non ha bisogno di presentazioni: Uto Ughi, proveniente dalla scuola di Enescu e Menhuin, ha svolto una carriera internazionale che lo ha portato in tutto il mondo, nei maggiori festival e con le orchestre più rinomate; è però fortemente legato al nostro Paese, come ha dimostrato il suo impegno per la salvaguardia del patrimonio artistico di Venezia e Roma, premiato da importanti onorificenze. Bruno Canino ha collaborato con molti famosi interpreti (partendo da Gazzelloni e Cathy Berberian), ma ha anche suonato da solista con direttori quali Abbado e Muti; tiene masterclass molto frequentate ed è stato direttore artistico della Sezione Musica della Biennale di Venezia, avendo sempre avuto un ruolo di primo piano nella musica contemporanea.