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Martedí 23 Maggio 2017Chiesa di S. Stefano degli Agostiniani
Via dei Neri - Empoli

Inizio spettacolo ore 21.30


Interpreti:
SILVANA FROLI soprano

SIMONE MUGNAINI tenore

ROMANO MARTINUZZI baritono

CORALE S. CECILIA
CORO DELL’IMMACOLATA
CORO ARRIGONI


ORCHESTRA “IL MOSAICO”

ALESSANDRO BARTOLOZZI direttore


Ingresso Gratutito

 

In collaborazione con: alt text
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Gran galà
Lirico Pucciniano

L’ultimo concerto di Note di classica 2017 è una vera e propria celebrazione di Giacomo Puccini, genio musicale lucchese, il compositore operistico più eseguito nel mondo; il quale, al contrario dei maestri dell'avanguardia del novecento, scrisse sempre pensando al pubblico, curando personalmente gli allestimenti e seguendo le sue opere in giro per il mondo. Egli stesso, in una lettera, dichiarò la propria totale dedizione al teatro: «Nacqui tanti anni fa, tanti, troppi, quasi un secolo… e il Dio santo mi toccò col dito mignolo e mi disse: "Scrivi per il teatro: bada bene – solo per il teatro" e ho seguito il supremo consiglio.» Se diede alla luce soltanto dodici opere (comprese le tre in un atto che compongono il Trittico) fu per mettere a punto organismi teatrali assolutamente impeccabili, tali da consentire ai suoi lavori di affermarsi stabilmente nei repertori di tutti i teatri lirici. Interesse, varietà, rapidità, abbondanza di trovate sceniche, sintesi e profondità psicologica sono i fondamentali ingredienti del suo teatro. Il pubblico, benché talvolta disorientato dalle novità contenute in ciascuna opera, alla fine si schierò sempre dalla sua parte; al contrario, la critica musicale, in particolare quella italiana, guardò molto a lungo a Puccini con sospetto o addirittura con ostilità, fino alla rivalutazione delle sue opere a partire dal secondo dopoguerra. Il grande merito di Puccini fu quello di aver assimilato e sintetizzato con abilità e rapidità linguaggi e culture musicali diverse. E’ stato forse il primo musicista italiano a comprendere la lezione di Wagner, a scandagliarne la tecnica compositiva a partire da Manon Lescaut, a utilizzare in modo sistematico i Leitmotiv e a legarli tra loro. Dall'opera francese, e in particolare da Bizet e Massenet, Puccini ricavò l'estrema attenzione per il colore locale e storico. La ricostruzione musicale dell'ambiente costituisce un aspetto di assoluto rilievo in tutte le partiture pucciniane: si tratti della Cina di Turandot, del Giappone di Madama Butterfly, del Far West de La fanciulla del West, della Parigi di Manon Lescaut, Bohème, Rondine e Tabarro, della Roma papalina di Tosca, della Firenze duecentesca di Gianni Schicchi o del convento secentesco di Suor Angelica. Con Giuseppe Verdi Puccini ha in comune la ricerca della massima sintesi drammatica e dell'esatto dosaggio dei tempi teatrali. La facile, generosa vena melodica è la prima caratteristica che colpisce l’orecchio dell’ascoltatore, ma l’arte di Puccini non è solo questo: è impossibile non lasciarsi affascinare dalla ricchezza armonica e timbrica della sua musica, dall’infinita gamma di colori che egli sapeva evocare dall’orchestra, come un pittore dalla sua tavolozza, per dipingere con grandissima maestria i personaggi e i luoghi delle sue opere.